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I materiali naturali per le finiture
Per quanto riguarda le finiture esterne e interne vengono consigliati gli intonaci porosi di calce e sabbia o di argilla, escludendo il cemento. Quest’ultimo non è molto apprezzato dai progettisti bioecologici, perché è un materiale poco poroso e sigillante, con bassa coibenza termica, lungo periodo di asciugatura (secondo l’Istituto di Biologia Edile di Neubeuern il cemento ha un periodo di smaltimento totale dell’umidità di 15 anni contro i 2 anni del cotto) ed elevata conducibilità
acustica. È possibile inoltre che il cemento contenga elementi tossici o radioattivi, se non ne viene controllata attentamente l’origine. In compenso ha ottime caratteristiche statiche, ma in unione al ferro (cemento armato) viene guardato con molto sospetto, perché l’armatura riproduce una gabbia di Faraday, che crea uno schermo elettrostatico inibendo qualunque influenza da parte di un campo elettrico esterno e così anche da parte di quello naturale.
 
 
ivo magnabosco
architetto
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